A livello globale, si stima in tre milioni il fabbisogno di professionisti per ostacolare la criminalità informatica, cifra che “a livello italiano riguarda circa 100 mila figure professionali”. A dirlo è Stefano Bondi, direttore della Cyber & Security Academy di Leonardo, a margine di Cset, la conferenza internazionale dedicata alla sicurezza informatica di infrastrutture e imprese, e promossa dal Centro di Competenza Start 4.0.
Leonardo, ex Finmeccanica, è la dodicesima impresa al mondo di produzione di armamenti ed è la prima nell’Unione Europea. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede una quota di circa il 30%. L’azienda è strutturata in 5 divisioni operative: elicotteri, velivoli, aerostrutture, elettronica e cyber security.
“Le minacce più frequenti restano quelle legate al ramsonware (cioè a programmai informatici dannosi che possono infettare computer, smartphone e altri dispositivi digitali, bloccandone l’accesso), con la criminalità organizzata che cerca di ottenere vantaggi economici bloccando i dati e chiedendo un riscatto”, ha spiegato Stefano Bondi.
Nell’ambito della conferenza, Leonardo ha organizzato una “caccia alla minaccia cyber”, sottolineando la necessità di una sempre maggiore formazione su questi argomenti. “C’è molto lavoro da fare. Anche se, negli ultimi due anni l’Italia sta recuperando terreno e attendiamo molte iniziative tese a formare nuovi tecnici. Penso che in questo senso possa aiutare anche la riforma scolastica negli Istituti tecnici superiori, organizzando percorsi specialistici. Anche noi, come Leonardo, stiamo facendo accordi con gli Istituti per formare nuove figure professionali in questo senso”, ha concluso il direttore del settore Cyber security di Leonardo.
– Rai News