Elogio dello scoiattolo, tenace simbolo della biodiversità
Un viaggio nella natura, per scoprire i segreti di un protagonista di boschi, foreste e grandi parchi. Un viaggio nel mondo degli scoiattoli, maestri di sopravvivenza e paladini dell’adattamento ambientale. E’ il tema dell’ultimo libro di Josef H. Reichholf, «Scoiattoli & Co», il libreria per i tipi di Aboca Edizioni dal 28 gennaio. Ma se credete sia soltanto l’ennesimo saggio sulla vita dei simpatici roditori, sbagliate. Il libro di Reichholf — biologo ecologista, attento studioso dell’ evoluzionismo — è piuttosto uno studio sulle capacità di adattamento di una famiglia di roditori davvero particolare: perché gli scoiattoli possono «indicarci la strada verso quella natura vivente dalla quale, nel nostro mondo virtuale, ci stiamo allontanando sempre di più». Possano insegnarci molto sul mondo in cui viviamo.
Nel saggio in uscita il 28 gennaio, il biologo ecologista Josef H. Reichholf illustra per Aboca le risorse di un animale che abita anche il nostro immaginario. Uno studio sulle capacità di adattamento del roditore che è sentinella dello stato di salute dell’ambiente

Impopolare tra gli appassionati di ornitologia
Sapevate che lo scoiattolo necessita di una quantità di ossigeno quadrupla o quintupla rispetto all’uomo? Che vive al massimo per dieci anni? Che sa riconoscere una nocciola sana o attaccata da verni soltanto dal peso? E che brucia così tante calorie da non potersi nutrire di foglie, erba o fieno (non fornirebbero energia a sufficienza), ma ha bisogno di sostanziosi semi, gemme, frutta secca (noci e nocciole sono più nutrienti della cioccolata) e frutti dolci? Quanto alla carenza di proteine, lo scoiattolo risolve l’esigenza cibandosi, all’inizio dell’estate, di uova di volatili e uccelli giovani: un’abitudine che lo rende alquanto impopolare tra gli appassionati di ornitologia. Eppure è l’alimentazione che «mette le femmine nelle condizioni migliori per portare avanti una gestazione e per allevare i piccoli».

I pericoli: cacciatori e chef londinesi
Ci sono, chiarisce subito Reichholf, due categorie di scoiattoli: quelli che vivono fuori, nei boschi, piuttosto rari — «ancora oggi agli scoiattoli si spara» — e quelli urbani. In natura lo scoiattolo si tiene più a distanza dall’uomo che non dai suoi nemici, la martora e l’astore. Perché in campagna, nei paesini e nei boschi la sua vita è più difficile. Qui è raro incontrarlo. D’altronde ci sono Paesi in cui vengono ancora cacciati per le loro pelli e in Gran Bretagna le loro carni vengono anche usate per un piatto tradizionale (in alcuni ristoranti di Londra si serviva, soltanto un paio d’anni fa, il ragù di scoiattolo), specie da quando — quindici anni fa — è iniziata la «caccia» allo scoiattolo grigio, permessa dalla legge e sostenuta dal principe Carlo per proteggere l’autoctono red squirrel. Nelle terre di Sua Maestà Elisabetta lo scoiattolo rosso inglese è minacciato dall’aggressività dello scoiattolo grigio, giunto oltre due decenni fa dagli Usa a colonizzare le foreste del Regno Unito. La «battaglia» sembra aver dato i primi frutti, almeno nel Nord: lo scoiattolo rosso è tornato popolare nelle Highlands scozzesi, a quattro anni dalla sua reintroduzione forzata nella regione nel 2016.
Lo scoiattolo Usa nella lista nera dell’Unione Europea
Il viaggio di Reichholf ci porterà a scoprire (e a mettere in discussione) anche la battaglia “istituzionale” contro lo scoiattolo grigio di origine americana — è stato perfino inserito nella “lista nera” dell’Unione Europea —: reo di mettere a dura prova la sopravvivenza dello scoiattolo rosso nel Vecchio Continente, viene combattuto anche in Italia. Ma tralasciamo per un momento la «guerra» degli scoiattoli, anche perché gli scoiattoli non sono solo grigi o rossi: attualmente il genere Sciurus comprende ben 29 specie, tra cui lo Sciurus meridionalis, presente nel nostro Meridione, tra Basilicata e Calabria. In città, il piccolo roditore vive «più comodo», dato che gli alberi non vengono abbattuti con frequenza come nei boschi antropizzati e fruttificano in modo ogni anno più costante. Nei parchi urbani si avvicina spesso agli esseri umani, dai quali accetta il cibo. Fuori, nei boschi, possono invece «contare solo su sé stessi e dipendono interamente dall’incerta produzione di semi degli alberi», per cui diventano sentinelle dello stato di salute dell’ambiente e della conservazione della biodiversità: più si avvicinano a noi (per necessità), più il loro habitat in natura potrebbe risultare compromesso.
Durante il Medioevo, la presenza di questo piccolo mammifero veniva messa in correlazione con gli incendi e con le streghe
LA SCHEDA
IL LIBRO — Il volume di Josef H. Reichholf Scoiattoli & Co (traduzione di Elena Sciarra, Aboca, pp. 202, euro 20) esce giovedì 28 gennaio L’AUTORE — Lo zoologo e biologo Josef Helmut Reichholf (Bad Füssing, Germania, 1945) è stato professore onorario all’Università Tecnica di Monaco di Baviera dal 1974 al 2010, ha diretto la collezione zoologica statale della città ed è stato membro del direttivo del Wwf tedesco. In Italia di Reichholf era uscito nel 1995 per Garzanti il saggio L’impulso creativo
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