Non importa quanto hai investito sul reputation building: per quanto ti sia costruito una posizione e una riconoscibilità, la tua attività è come un organismo vivente, pertanto è sempre esposta a un possibile stato di crisi.
Se hai alle spalle una reputazione radicata nei risultati d’impresa, nelle relazioni con la comunità e nelle attività di comunicazione, avrai solide basi da cui partire per affrontare l’emergenza. Quello che non puoi fare è ignorare o ritenere impossibile l’eventualità.
Nelle situazioni di grave rischio c’è bisogno di risposte e di certezze, tanto all’esterno quanto all’interno di un’organizzazione. Siamo professionisti nel settore della comunicazione da oltre 15 anni e aiutiamo aziende, istituzioni, associazioni e singoli a offrire una leadership sicura ai propri stakeholder, ovvero ai diversi pubblici di riferimento su cui si fonda il consenso sociale intorno al proprio nome o brand.
Una crisi può avere natura endogena o esogena, ovvero provenire dall’interno o dall’esterno di una realtà, essere prevedibile o del tutto imprevista: parliamo di disastri ambientali, incidenti di produzione, risultati economici negativi, scandali interni, relazioni sindacali complicate, passaggi di proprietà e così via.
In questi e molti altri scenari bisogna ricordare che diverse risposte vanno offerte a diversi interlocutori. Da quello che loro pensano, spesso dipendono il successo e la credibilità di un’azienda: vertici, quadri, dipendenti, soci, partner, investitori, enti pubblici, clienti e pubblico.
Sappiamo lavorare in condizione di stress e in filo diretto con i vertici decisionali, rapidamente e in un rapporto paritario di continuità. Valutiamo ed elaboriamo piani di comunicazione emergenziali da dispiegare attraverso i mass media, i social media e la comunicazione interna, offriamo supporto nell’identificare il portavoce più adeguato e una “one voice strategy”, un messaggio per il pubblico identificato in modo trasparente e coerente.
Dopotutto, la parola “crisi” deriva dal greco krisis, che significa “scelta”, “separazione”, “giudizio”. Non è per forza necessario temerla: la facoltà del retto giudizio, grazie a una corretta consulenza, può guidare qualunque realtà dalla crisi a separare un “prima da un dopo”, alla scelta del cambiamento, dalla crisi all’opportunità.