Sindrome Metabolica: come gestirla con Sostanze Naturali Complesse
In data 19 novembre, Aboca – azienda italiana che da sempre si occupa di prodotti naturali – ha organizzato un evento per affrontare il tema della sindrome metabolica e delle possibili soluzioni a base di sostanze naturali complesse che si possono adottare per gestirla.
Nel corso dell’incontro è intervenuto il Dott. Giuseppe Ventriglia – responsabile nazionale dell’area di formazione della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) e docente al Master di Clinical Pharmacy a Milano, Cagliari e Granada – e il team della Comunicazione Scientifica Aboca.
La sindrome metabolica è un problema serio e molto diffuso – ma di cui purtroppo non si parla spesso – che si caratterizza per la presenza di diverse alterazioni di svariati parametri metabolici che espongono l’individuo che ne soffre a numerosi rischi per la propria salute. Più nel dettaglio, la sindrome metabolica si caratterizza per la presenza di almeno tre dei seguenti parametri:
- Elevata circonferenza vita (generalmente, ≥ 94 cm nei maschi e ≥ 80 cm nelle femmine) imputabile ad un eccesso di grasso addominale viscerale;
- Ipertensione o comunque pressione sanguigna elevata, anche all’interno di range considerati medio-alti (≥ 130/85 mmHg o in terapia medica);
- Alterata glicemia a digiuno (> 100 mg/dl o diabete conclamato);
- Alterazioni del quadro lipidico, in particolare:
- Ridotto colesterolo HDL o colesterolo “buono” (HDL < 40mg/dl nei maschi e < 50 mg/dl nelle femmine);
- Trigliceridi alti (≥ 150 mg/dl).
Va precisato che la sindrome metabolica non si sviluppa all’improvviso, ma rappresenta la conseguenza di un processo progressivo che, partendo dall’alterazione di un singolo parametro metabolico, arriva poi all’alterazione contemporanea di molteplici parametri, incrementando di conseguenza, il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, diabete, steatosi epatica, ecc.
La sindrome metabolica, quindi, non è una condizione da sottovalutare. In Italia, si stima che ne soffrano una persona su quattro e il problema sta interessando sempre più anche bambini e adolescenti.